Segreto di dama
Ingredients
- uovo - 1
- tuorli - 3
- zucchero a velo - 180 g
- cacao zuccherato - 100 g
- burro sciolto - 75 g
- nocciole tostate - 200 g
- biscotti - 100 g
Instructions
"In una terrina rompi le uova, lasciandole intere, e sbattile dandogli energia, in modo che si fondano con lo zucchero che fai scivolare pian piano, così da lasciare il tempo ai due ingredienti di amarsi l'un l'altro. Devono trasformarsi in spumosa crema, morbida e vellutata”.
Barbara si avvicina a un contenitore che brilla nella penombra, lo apre cautamente, me lo avvicina, sento l'aroma intenso della polvere di cacao già zuccherato.
"Dai, Lily, osa, immergi il dito".
Non me lo faccio ripetere. Sento la consistenza leggera che mi si attacca alla pelle.L'istinto di portarlo alla bocca è immediato.
"Il cacao l’ho zuccherato io. Aggiungo alla pura polvere di cacao lo zucchero vanigliato, che si amalgamino insieme. L'essenza di vaniglia attenua l'amaro del cacao. Aggiungilo alla spuma, e fatica affinché si omogenizzi. Osserva come cerca di isolarsi in grumi, quanto pone resistenza, quanto preferisce staresolo. Sembriamo tu ed io qualche giorno fa...
Non mollare, insisti a stemperare, finché alla fine non potrà che cedere.
Ora aggiungi il burro che abbiamo fatto sciogliere lentamente a bagnomaria, fa’ che i profumi siano con te. Istantaneamente. Non lasciarne andare nemmeno uno, preparati man mano a sentirne il cambiamento.
Ecco, metti le nocciole pelate e già tostate in forno a calore moderatissimo, in modo da renderle croccanti. Se diventassero troppo scure, sarebbe un errore imperdonabile. Appena scaldate, le tritiamo grossolanamente con un coltelloaffilato”.
Barbara si ferma un attimo e, alzando la lama al cielo, pone l’accento sui principi della sua sfida alla tecnologia.
“Odio i robot da cucina, arnesi che hanno solo il potere di farci guadagnare tempo,ammesso serva. Lo fanno a un prezzo troppo alto. Se fosse per me, potrebbero bruciare insieme a chi odia macchie e unto sulle mani. L’ho già detto vero? Non mi importa. Non sono una donna violenta, ma lotto per recuperare la meraviglia della cucina di un tempo. Questa è fatta di sorprese, del piacere di fermarsi ad assaporare ogni istante, di mani sporche e grembiuli, e di risate, musica divina di ingredienti. Quest’arnese trita-pensieri non serve, perché solo allora odorerai di buono e ti sentirai paga...
Amandoti. Amando".
Barbara sembra una dama che incanta con movenze leggere, lo è ancor di più alla luce delle candele, che si stanno assottigliando perdendo vigore.
"Bene, Lily, messe le nocciole, unisci i biscotti dopo averli spezzettati con le mani. Assaggia, sono croccanti e friabili, dal gusto delicato. Il momento dell'amplesso dei sapori e delle consistenze è arrivato. Sentiti partecipe dell’incontro senza mai essere antagonista o gregario. Sono parti di te che stai mettendo insieme. Vieni, immergi le tue mani nell'impasto, con un cucchiaio non darebbe la stessa soddisfazione. Cogli l’effluvio, la consistenza, e se mai fosse poco dolce leccandone un poco, aggiungi una cucchiaiata di zucchero vanigliato e continua. Che sia un movimento di carezze, delicato e incisivo insieme, ritmico finché gli ingredienti divengano unica miscela, pronta a essere raffreddata”.
Mentre continuo ad addentrarmi nella diabolica mistura, vedo Barbara che ricopre uno stampo da plum-cake con carta oleata. Sembra stia tappezzando con carta fiorata un cassetto della biancheria, la fa aderire bene negli angoli, premendo suilati.
"Il talamo è fatto. Ora adagiamoci il nostro Segreto di Dama".
Il composto si muove alacremente verso lo stampo. Barbara lo incita col cucchiaio a riempire ogni anfratto. Ne livella la superficie. Appare al caldo chiarore delle candele un lingotto, opera d’esperto alchimista.
"Ora che riposi in frigo per almeno cinque ore. O se vorrai velocizzare ne basteranno due nel freezer. Si trasformerà in una mattonella dura, eppure al tocco si scioglierà in modo da lasciar scoprire il seducente contenuto delle nocciole e del cioccolato. La sformeremo su un piatto color verde, come adagiata su un prato, intorno qualche foglia di menta fresca. Così che chi gli si avvicina ne senta un primordiale richiamo…
Non vorrai che averne ancora e ancora. Mentre i pensieri andranno a quella dama senza nome che, illuminata dai sensi, architettò questo misterioso miscuglio di golosisapori”.
Da “2 Dosi Vaniglia, 1 Dose Patchouli” di Francesca Bartolucci