In Italia è maggiormente coltivato in Emilia Romagna, Puglia, Sicilia, Campania e Veneto.
La produzione di maggiore pregio è costituita dal pisello fresco, da consumo diretto, coltivata sui tradizionali sostegni in orto; tuttavia possiedono eccellenti caratteristiche organolettiche anche i piselli coltivati in pieno campo per l’industria conserviera (inscatolamento, surgelazione).
E’ una pianta annuale glabra e glauca, con un solo stelo cilindrico sottile e debole, di lunghezza variabile.
Esistono diverse varietà tradizionali dotate di eccellenti caratteristiche organolettiche, fra le quali si ricordano le tipologie:
pisello mangiatutto detto anche taccola, di cui si mangia anche il baccello, in quanto i semi rimangono allo stato embrionale (Gigante a fiore viola, Gigante svizzero, Mangiatutto nano);
pisello da sgranare (piselli tondi, piselli rugosi), destinati ad essere consumati senza baccello suddivisi in: nani, semirampicanti, rampicanti.
Di norma viene seminato a pieno campo prima o alla fine dell’inverno. La semina autunnale è tipica delle regioni ad inverno mite mentre quella primaverile è diffusa ove l’inverno è rigido. La raccolta si ha al Nord tra maggio e giugno, al centro da Febbraio a Maggio e al Sud da Novembre ad Aprile.
Nei piselli rampicanti da orto lo sviluppo è indeterminato e di norma la produzione è destinata al consumo fresco, dando luogo a una fruttificazione continua e protratta nel tempo. Quelli nani hanno portamento semi-eretto e sono a sviluppo determinato e vengono di norma coltivati per la trasformazione industriale
I piselli sono molto ricchi di fibre, indispensabili per il regolare transito intestinale. Forniscono anche ferro e 2 vitamine importanti: la vitamina C, per le difese immunitarie e contro le ossidazioni, e la vitamina B9, per il rinnovamento cellulare. Il ferro è indispensabile per la forza muscolare e per i globuli rossi. Le carenze di ferro sono frequenti in numerose persone.
Curiosità
I piselli, già noti ai Greci e ai Romani, raggiunsero il loro apice di diffusione nel settecento in Francia, tanto che il Re Sole ne era ghiotto e come lui la sua corte. Durante tutto il Medioevo, invece, erano usati come salario per i contadini ed elemosina per i poveri.
Suggerimenti in cucina
I piselli, quando sono piccoli e freschissimi, vengono consumati anche crudi; appena scottati sono ottimi aggiunti alle insalate, oppure possono essere semplicemente cotti in padella con cipolla, prosciutto cotto a dadini e un filo d’olio.
Sono ottimi con la panna per condire ravioli e pasta varia, nei timballi, oppure li ricordiamo nella celebre ricetta veneta dei “risi e bisi”, ottima per il periodo autunnale-invernale.
Si utilizzano per preparare zuppe, minestre, frittate, contorni e per accompagnare il pesce come nella ricetta romanesca delle “seppie coi piselli”. Dopo aver sciacquato e tagliato le seppie, scaldare dell’olio in una casseruola a fuoco medio e soffriggervi le verdure sminuzzate con un po’ di aglio. Unire le seppie e lasciarle cuocere per qualche minuto. Aggiungere poi la polpa dei pomodori, sale, pepe e i pisellini, proseguendo la cottura per altri 15 o 20 minuti o fino a quando saranno teneri.