Il cibo è un linguaggio, è lo strumento attraverso cui si tramanda una storia, familiare, paesana, collettiva, significa andare a capire cosa sia cambiato nella cucina tradizionale, nella sua geografia, nelle sue testimonianze. L’Artusi è un’opera che esalta il piacere del mangiare bene: più che un ricettario è un libro di gusto, ricco di dissertazioni, di spunti linguistici. Ci sono annotazioni personali, riflessioni poetiche, riferimenti al contesto sociale di ogni piatto. Ogni singola ricetta è spunto per raccontare aneddoti, per riflettere sulla situazione sociale, culturale e politica e perdersi in pensieri e riflessioni. La ricetta è un sistema complesso di trasmissione del sapere in cui rientrano al suo interno tutti gli elementi affettivi che possono scaturire da essa: i ricordi familiari, personali, il rapporto con l’origine di quel luogo e così via. Partendo da questi presupposti Don Pasta effettua in questo volume una sorta di censimento della cucina italiana domestica e familiare del tempo presente, cercando di capire ciò che gli italiani mangiano, quale sia il loro modello culturale/culinario di riferimento quando cucinano o parlano di cucina e utilizzando il rapporto affettivo personale che oggi hanno le persone con le ricette casalinghe e familiari le riporta in questo ricettario, accompagnate da riflessioni e aneddoti dei giorni d’oggi.